Portfolio Category: Trash island
Il “Pacific trash vortex”, noto anche come “great Pacific garbage patch”, in italiano grande chiazza di immondizia del Pacifico, o “isola di rifiuti plastici”, o semplicemente “isola di plastica”, è un enorme accumulo di rifiuti galleggiante, composto principalmente da materiali plastici, situato nell’Oceano Pacifico, approssimativamente fra il 135º e il 155º meridiano Ovest e fra il 35º e il 42º parallelo Nord.
La sua estensione non è nota con precisione: le stime vanno da 700.000 km² fino a più di 10 milioni di km² (cioè da un’area più grande della Penisola iberica a un’area più estesa della superficie degli Stati Uniti), ovvero tra lo 0,41% e il 5,6% dell’Oceano Pacifico. L’oceanografo americano Charles Moore ritiene che l’area potrebbe contenere fino a 100 milioni di tonnellate di detriti.
L’accumulo si è formato a partire dagli anni 80, a causa dell’incessante inquinamento da parte dell’uomo e dall’azione della corrente oceanica chiamata Vortice subtropicale del Nord Pacifico (North Pacific Subtropical Gyre), dotata di un particolare movimento a spirale in senso orario, il centro di tale vortice è una regione relativamente stazionaria dell’Oceano Pacifico (ci si riferisce spesso a quest’area come la latitudine dei cavalli), che permette ai rifiuti galleggianti di aggregarsi fra di loro nei primi strati della superficie oceanica.
Questo accumulo viene informalmente chiamato con diversi nomi, tra cui Isola orientale di Immondizia o Vortice di Pattume del Pacifico.
Il ciclo “Trash island”
In questo ciclo Prinzi utilizza sopratutto la plastica nera e il bitume (derivato solido del petrolio). Questi due elementi, modellati insieme creano un forma centrale all’opera, che rappresenta proprio l’isola di rifiuti che vediamo formarsi negli oceani.
Queste opere sono composte da tela, smalto industriale, colla, plastica nera, cartoncini, bitume, acrilico.
La plastica subisce un trattamento di incollaggio e poi di combustione.