Portfolio Category: Plastic ocean
Viviamo in un mondo di plastica. Borse della spesa, pannolini, spazzolini e persino vestiti sono solo alcuni tra gli oggetti di uso quotidiano fatti di plastica. Ogni anno produciamo centinaia di milioni di tonnellate di plastica, e la produzione è in costante aumento.
I dati raccolti mostrano che nel 2050, quando la popolazione sarà di 10 miliardi di persone, la produzione triplicherà. Il problema è che solo una minima parte di questo materiale è riciclabile. La maggior parte finisce nelle discariche o, nel peggiore dei casi, nei nostri oceani.
I numeri sono impressionanti: ogni anno finiscono in mare 8 milioni di tonnellate di plastica. Nel mar Mediterraneo, c’è un rapporto 1:2 tra particelle di plastica e plancton, mentre nel Pacifico si trova una vera e propria isola di plastica grande quanto due volte il Texas.
Quasi ogni pezzo di plastica prodotto è ancora sul Pianeta, in una forma o nell’altra. Ogni anno vengono usati 238 miliardi di petrolio solo per rifornire gli States di bottiglie di plastica. Più del 90% di queste vengono utilizzate una sola volta.
Solo gli States ogni anno vengono gettate via 38 miliardi di bottiglie. Sono dati impressionanti, soprattutto se pensiamo che si riferiscono alle sole bottiglie negli States. Si è calcolato che nel 2016 ogni singola persona sul Pianeta ha usato e gettato 136 kg di plastica monouso.
Il ciclo “Plastic ocean”
Anche in questo ciclo, come nel ciclo “Black sea” Prinzi crea quasi dei monocromi. In queste opere però il colore dominante è il blu, il colore del fondo del mare, degli abissi. Purtroppo anch’essi sono inquinati da infiniti tipi di plastica, come ad esempio da buste sospese nel silenzio dei fondali.
Queste opere sono composte da tela, smalto industriale, colla, plastica azzurra.
La plastica subisce un trattamento di incollaggio e poi di combustione.